Da domenica 12 novembre, in prima serata
su Rai 2, il docu-reality che accompagna i ragazzi
della generazione Z verso la vita adulta. Tra le novità
una nuova location e la selezione delle reclute
che inizierà da subito
Dopo il successo della prima edizione, andata in onda nel 2021, torna “La Caserma”, il docu-reality che
accompagna la “Generazione Z”, ragazzi tra i 18 e i
23 anni, verso la vita adulta. In onda in prima serata
su Rai 2 a partire da domenica 12 novembre, il programma si
articola in 6 episodi. Alcuni di questi prevedono l’eliminazione
di uno o più partecipanti, fino ad arrivare all’agognata finale
con la premiazione della squadra vincitrice e della recluta migliore.
I PROTAGONISTI
Rispetto alla scorsa edizione, il docu-reality si presenta ancora
più competitivo perché il posto in caserma non è garantito e
ancora più mirato alla vita di gruppo in un’epoca in cui i ragazzi sono sempre più isolati e con difficoltà relazionali. Lo scopo
del programma sarà, infatti, la formazione di un gruppo solidale e unito. Ciascuno dei protagonisti dovrà sviluppare il “senso
del fare” – sfruttando le capacità e superando le divergenze
– per un unico obiettivo: fare squadra. Il “target” non cambia: i
24 ragazzi selezionati (14 ragazzi e 10 ragazze) sono persone
“comuni”, ma con storie ben diverse. Messi insieme, rappresentano al meglio la loro generazione.
Tra questi ci saranno un’operaia, una studentessa e bagnina,
un pizzaiolo, una commessa, un operatore sanitario. Quindi
studenti universitari, un acrobata, una modella, un personal
trainer e via dicendo. Si ritroveranno tutti senza cellulari, senza
internet e lontani dal proprio nido familiare per affrontare un
training ispirato alla disciplina militare.
IL FORTE DI VINADIO
Se la prima edizione si era svolta in Trentino, a Levico Terme,
in una struttura ambientata ad hoc, la nuova stagione de “La
Caserma” cambia location e si sposta nel Forte Albertino di Vinadio (CN), fortezza eretta per volere di Carlo Alberto di Savoia
nel 1834. Un capolavoro militare, che è da considerarsi tra le
opere più imponenti di tutto l’arco alpino: la fortificazione ha
infatti una lunghezza di circa 1.200 metri, che si sviluppa dalla
roccia del fortino fino al fiume Stura.
LA “MISSION” DEL DOCU-REALITY
La “mission” del docu-reality è quella di formare un gruppo solidale e coeso che sappia rispettare l’altro e le regole imposte
attraverso valori di solidarietà e fratellanza, sfruttando sia le
proprie capacità che quelle di una squadra. Il tutto attraverso
gli insegnamenti degli istruttori, grandi professionisti del settore.
Il racconto de “La Caserma” segue parallelamente tale iter addestrativo e la storia personale dei ragazzi. Quindi ‘focus’ sul
rapporto tra di loro e con gli istruttori, sulle loro fragilità ma
anche sulla loro capacità di reazione. Molti i momenti toccanti,
altri di tensione ma anche tanti divertenti.
GLI ISTRUTTORI
Il responsabile del corso è il Capo istruttore Renato Daretti, che
sarà affiancato dall’altro capo istruttore Giovanni Rizzo. Entrambi hanno grande esperienza e professionalità, avendo partecipato a quasi tutte le missioni internazionali italiane degli
ultimi 30 anni. A completare il team ci saranno anche l’istruttore Germano Capriotti e gli aiuto istruttori Debora Colucci, Silvio
Davì e Leonardo Micera.
SUBITO UNA “SELEZIONE”
La grande novità di quest’anno è che la “selezione” inizierà sin
da subito. Nella prima delle 6 puntate in programma, infatti, i
24 ragazzi convocati saranno sottoposti ad una serie di test.
Solo in 18 tra questi saranno scelti per partecipare al corso
d’addestramento vero e proprio e gli altri 6 dovranno tornare
subito a casa. I ragazzi si trasferiranno quindi in ‘caserma’.
IL CORSO DI ADDESTRAMENTO
Da qui, le 18 reclute saranno divise in due gruppi: i Falchi e i
Puma. Il corso di addestramento avrà la durata di 5 settimane
e solo i più meritevoli arriveranno alla cerimonia finale, durante la quale gli istruttori premieranno la squadra migliore e la
recluta migliore. Falchi e Puma si sfideranno ogni settimana
in 2 o 3 esercitazioni militari. Gli istruttori valuteranno le reclute anche singolarmente, sia dal punto di vista disciplinare
che dal punto di vista fisico e dell’attitudine militare, ovvero su
elementi come la capacità di lavorare in squadra e di resistenza allo stress. I ragazzi meno motivati, più indisciplinati o con
il rendimento più deludente verranno ‘attenzionati’ e posti a
rischio eliminazione.